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Le parole per dirlo MUCOPOLISACCARIDOSI DI TIPO 1

IMPRONTE, il segno che parla di te

IMPRONTE

IL SEGNO CHE PARLA DI TE

MALATTIE

RARE

LE PAROLE PER DIRLO

MUCOPOLISACCARIDOSI

DI TIPO 1

LA MUCOPOLISACCARIDOSI DI TIPO 1

pag. 3

pag. 11

pag. 21

PERCHÉ DISCUTERE DELLA MPS 1

CON LA MIA FAMIGLIA?

SUGGERIMENTI PER I GENITORI

LA MUCOPOLISACCARIDOSI

DI TIPO 1 (MPS 1)

LA MUCOPOLISACCARIDOSI DI TIPO 1

Questo opuscolo si propone di dare qualche suggerimento, che potrebbe

essere utile per discutere con la tua famiglia della mucopolisaccaridosi. Ogni

persona affetta da mucopolisaccaridosi è differente, così come ogni famiglia

è differente. Pertanto, questo opuscolo comprende diversi approcci alla

discussione che potrebbero esserti di aiuto. Anche l’Associazione Pazienti, gruppi

di discussione oppure uno psicologo potrebbero esserti di aiuto con qualche

utile suggerimento. Potresti non sentirti pronto ad affrontare l’argomento con altre

persone e questo è del tutto naturale. Prenditi tutto il tempo che ritieni utile per

comprendere questa malattia.

PERCHÉ DISCUTERE DELLA MPS 1 CON LA MIA FAMIGLIA?

Per la sua natura di malattia rara, la maggior parte

delle persone non sa di cosa si tratta e potrebbe

non averne mai sentito parlare. Potresti scoprire che

addirittura alcuni medici e altri operatori sanitari non

ne hanno una conoscenza approfondita.

Per aiutare te, la tua famiglia e i tuoi operatori sanitari

è importante capire cos’è la mucopolisaccaridosi

cosa significa per te e come la tua diagnosi potrebbe

influire sulla tua famiglia.

Alcuni degli argomenti da condividere sono i principali segni e sintomi e come la

condizione viene trasmessa nelle famiglie. Condividere la tua storia potrà essere

di aiuto ai tuoi parenti a comprendere la loro anamnesi familiare e magari

persino la loro anamnesi personale. Condividere la conoscenza dei tuoi

sintomi e la loro causa (ovvero, la mucopolisaccaridosi) può aiutare i familiari a

comprendere la loro esperienza fisica, specialmente se presentano sintomi che i

medici non sono stati in grado di spiegare.

A tua volta, è utile che tu conosca l’intera anamnesi familiare, non solo

la presenza della mucopolisaccaridosi, ma anche di altre condizioni che

potrebbero essere ereditarie nella tua famiglia.

Il quadro completo potrebbe aiutare te e i tuoi parenti a:

• identificare i rischi grazie ai geni condivisi;

• discutere della salute reciprocamente (compresa la qualità della vita);

• riassumere le informazioni sulla salute da fornire agli operatori sanitari,

ai colleghi, agli insegnanti e altri.

CHE COS’È LA MUCOPOLISACCARIDOSI DI TIPO 1?

La mucopolisaccaridosi è una patologia rara che colpisce sia i maschi sia le

femmine. Si tratta di una malattia genetica, ossia trasmessa dai genitori ai figli.

L’alfa-L-iduronidasi è una malattia ereditaria causata dalla carenza dell’attività

di un enzima alfa - L-iduronidase che porta all’accumulo di sostanze chiamate

glicosaminoglicani (GAG) a livello cellulare. Le cellule coinvolte aumentano

di dimensione e non sono in grado di svolgere le loro funzioni. Esse possono

localizzarsi in molti organi del corpo, come la milza, il fegato e il cuore. La

mucopolisaccaridosi di tipo 1 si manifesta diversamente da persona a persona.

Su alcune ha un effetto più lieve e potrebbe non essere diagnosticata fino all’età

adulta. La Mucopolisaccaridosi di tipo 1 si può manifestare in tre diverse forme

classificate in base all’età di esordio dei sintomi ed alla loro gravità:

Tipo Hurler (la forma più grave); Tipo Hurler-Scheie; Tipo Scheie (la forma più lieve).

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Sindrome di Hurler

La sindrome di Hurler, la forma più grave di MPS I, è generalmente caratterizzata

da un ritardo nello sviluppo psicomotorio e da un deterioramento cognitivo

(ovvero ritardo nel processo grazie al quale il bambino acquisisce le abilità che gli

consentiranno di inserirsi e partecipare all’ambiente in cui vive), lineamenti del viso

grossolani, ernia inguinale e/o ombelicale, ritardo nella crescita, ingrossamento

del fegato e della milza (epatomegalia e splenomegalia), insufficienza respiratoria

(ovvero mancanza di un adeguato livello di ossigenazione nel sangue), idrocefalo

(dilatazione degli spazi cerebrali con accumulo di liquido cerebrospinale), malattia

a carico delle valvole del cuore (valvulopatia), otiti medie ricorrenti, opacità

corneale, disostosi multipla (malformazione congenita delle ossa scheletriche e

del cranio), rigidità articolare e contratture. Molti dei bambini affetti dalla sindrome

di Hurler hanno una limitata capacità di linguaggio a causa del declino cognitivo,

dell’ingrossamento della lingua (macroglossia) e della riduzione dell’udito

(ipoacusia). Si possono inoltre manifestare infezioni recidivanti a carico dell’apparato

uditivo e delle vie respiratorie superiori, spesso accompagnate da rinorrea

abbondante e persistente (“naso che cola”).

Questi bambini appaiono normali alla nascita, ma i primi sintomi compaiono poco

dopo e progrediscono rapidamente, tanto che il decesso avviene solitamente nella

prima decade di vita.

Sindrome di Hurler-Scheie

La sindrome di Hurler-Scheie rappresenta una forma di gravità intermedia tra le MPS

di tipo 1, caratterizzata da un normale o quasi normale sviluppo cognitivo (ovvero la

capacità di apprendimento), progressivo coinvolgimento di organi e apparati, con

disostosi multipla (malformazione congenita delle ossa scheletriche e del cranio),

opacità corneale, rigidità articolare, progressiva riduzione dell’udito (ipoacusia) e

malattia delle valvole del cuore (valvulopatia). La sindrome di Hurler-Scheie può

essere riscontrata a partire dai 2 anni di vita, a seguito di un rapido peggioramento

dell’apparato muscolo-scheletrico le disabilità fisiche possono presentare diversi

gradi di gravità e pertanto il trattamento della sindrome di Hurler-Scheie necessita

della collaborazione di più specialisti, in particolar modo di un fisioterapista che

si occuperà della preservazione del movimento. La comparsa dei primi sintomi

si verifica solitamente tra i 3 e gli 8 anni di età e l’aspettativa di vita è ridotta alla

seconda o terza decade

Sindrome di Scheie

La sindrome di Scheie è la forma più attenuata di MPS I ed è caratterizzata da

rigidità articolare, malattia delle valvole del cuore (valvulopatia) e opacità

corneale. Lo sviluppo cognitivo (ovvero la capacità di apprendimento) e la

statura sono invece nei limiti di norma. Il coinvolgimento articolare riguarda

soprattutto le mani e le spalle, con sindrome del tunnel carpale e ridotta mobilità,

ma i pazienti Scheie possono presentare anche valgismo delle ginocchia

(ginocchia che puntano verso l’interno) e rigidità del piede.

I sintomi della sindrome di Scheie hanno un esordio più tardivo e un

avanzamento più rallentato rispetto alla sindrome di Hurler, ma i pazienti

presentano comunque una patologia progressiva, invalidante e spesso fatale.

I primi segni di questa malattia lisosomiale si presentano anche dopo i 5 anni

di vita, ma in certi casi è possibile confermare la diagnosi solo in età adulta

poiché le anomalie muscolo-scheletriche non sono così evidenti. Più la diagnosi

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LA MUCOPOLISACCARIDOSI DI TIPO 1

è precoce più la terapia può essere utile per una buona qualità della vita, dal

momento che può rallentare la progressione dei sintomi. L’aspettativa di vita è

comunque ridotta alla quinta o sesta decade.

IN CHE MODO SONO COLPITE LE FAMIGLIE?

La MPS 1 è una condizione ereditaria. Ciò significa che viene trasmessa attraverso

le generazioni. Poiché la MPS 1 viene ereditata in famiglia, è molto probabile che

una persona affetta dalla malattia abbia anche altri familiari che presentano

il gene difettoso. Ciò include fratelli/sorelle, genitori e figli, nonché i parenti

più distanti, come i cugini. È molto importante che i fratelli e le sorelle di una

persona affetta dalla mucopolisaccaridosi si sottopongano ad un test genetico

per verificare se siano affetti anche loro da questa patologia. Questo esame è

disponibile in cliniche specializzate e viene chiamato “test di screening”. Il “test

di screening” è uno strumento utile a scoprire se altri membri della famiglia sono

affetti dalla mucopolisaccaridosi o se sono portatori del gene difettoso. Qualora

altri membri della famiglia risultino affetti dalla mucopolisaccaridosi, potrebbero

necessitare di un trattamento. Se i familiari presentano un gene difettoso, ma a

controlli regolari non manifestano problemi di salute, i medici possono sottoporli a

controlli regolari per rilevare eventuali disturbi che potrebbero comparire in futuro.

Conoscere la tua anamnesi familiare può aiutarti a fare scelte importanti per la

tua salute e quella della tua famiglia.

• La diagnosi precoce della malattia può ridurre

il rischio di gravi complicanze mediche.

• La MPS 1 è una condizione che persiste per tutta

la vita. Il monitoraggio specifico e costante

nel tempo aiuterà te ed il tuo medico nella gestione

della tua patologia.

• Effettuare, insieme al tuo partner, il test per

la mucopolisaccaridosi vi aiuterà a prendere

decisioni consapevoli in tema di pianificazione

familiare.

• Sapere di avere la malattia permetterà di ricevere

un trattamento adeguato già all’esordio dei primi

segni e sintomi.

EFFETTI EMOTIVI E PSICOLOGICI

Apprendere che tu o un familiare presentiate la mutazione genetica può

provocare sensazioni di depressione, disperazione o di colpa.

Così come ci si prende cura dei sintomi correlati alla patologia, allo stesso modo

può essere utile preoccuparsi degli stati d’animo della persona diagnosticata

e di quelli dei suoi familiari. Al momento della diagnosi le reazioni personali

possono essere molteplici e sono tutte comprensibili.

Non ci sono sentimenti sbagliati; ciò che sentiamo è un alleato prezioso per

aiutarci ad affrontare la nuova realtà. Questo vale sia per l’individuo che per

la famiglia. Sicuramente il confronto con persone che condividono la tua

esperienza è di vitale importanza, ma può essere molto utile rivolgersi ad uno

specialista che possa accompagnare l’elaborazione di questa nuova ed

inaspettata condizione.

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LA MUCOPOLISACCARIDOSI DI TIPO 1

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PERCHÉ DISCUTERE

DELLA MPS 1

CON LA MIA FAMIGLIA?

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COME POSSO DISCUTERE CON LA MIA FAMIGLIA DELLA MPS 1?

Parla con la tua famiglia

I tuoi parenti sono la migliore fonte di informazioni sulla

tua famiglia. Ciò significa che anche tu rappresenti a

tua volta una fonte di informazioni per loro. Condividi

con loro lo scopo della discussione. Spiega che le

informazioni condivise possono aiutare non solo te,

ma tutta la famiglia a ricevere una migliore assistenza

sanitaria. Puoi porre ai familiari domande sulla loro

salute e offrire loro informazioni sulla tua.

È importante evitare forzature e rispettare i tempi degli

altri membri della tua famiglia. Potrebbero non essere

pronti o non essere disponibili a dedicarti del tempo

sufficiente per un argomento così delicato e personale.

Scegli con cura il momento adatto, concordandolo

preventivamente con loro.

Utilizza le informazioni che hai

Assicurati di avere a portata di mano tutte le

informazioni che ritieni possano esserti di supporto per

spiegare la mucopolisaccaridosi alla tua famiglia. Siti

web e opuscoli che si sono rivelati utili per te potrebbero

essere utili anche ai tuoi familiari.

PERCHÉ DISCUTERE DELLA MUCOPOLISACCARIDOSI DI TIPO 1

CON LA TUA FAMIGLIA?

Programma una conversazione individuale

Una volta introdotta la mucopolisaccaridosi, potresti

approfondire la questione con alcuni familiari in modo

più dettagliato. Alcune persone preferiscono i colloqui

faccia a faccia rispetto alle discussioni di gruppo,

soprattutto se numeroso. Il colloquio individuale ti offrirà

la possibilità di rispondere a eventuali domande che ti

verranno poste e di porre le tue domande personali.

Questi colloqui individuali dovrebbero avvenire

quando sia tu sia il tuo familiare vi sentite pronti ad

affrontare l’argomento. Dedicare alla conversazione

l’energia e l’attenzione che merita. Inoltre, assicurati

che il tuo familiare non si senta costretto a darti tutte le

informazioni che desideri in una sola volta.

Fagli capire che tu sei aperto alle domande e che

non si tratta di una conversazione una tantum; la

discussione può continuare in futuro.

Porta qualcuno che possa sostenerti

Se hai un amico o un familiare che svolge la professione medica o conosce la

mucopolisaccaridosi e ti è stato di aiuto durante la diagnosi, potrebbe essere

utile averlo lì come supporto durante la conversazione.

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Invia una lettera od una e-mail

Alcune persone potrebbero sentirsi più a loro agio nel

condividere e ricevere informazioni sulla salute mediante

lettera o e-mail. Il tuo medico o consulente genetico

potrebbe aiutarti a scrivere questa lettera e identificare

chi in famiglia trarrebbe beneficio dall’essere informato.

Di seguito troverai una comunicazione di esempio per

aiutarti a iniziare.

Comunicazione di esempio

Cara Famiglia,

Molti di voi sanno che ____________ non si è sentito/a bene e siamo stati coinvolti in

un’intensa attività diagnostica per cercare di individuarne la ragione. Apprezziamo

la preoccupazione e il supporto di ognuno e desideriamo condividere con voi i

risultati della nostra ricerca.

Questi risultati sono importanti per voi perché riguardano una condizione genetica.

È improbabile che alcuni di voi ereditino questa malattia, ma potrebbe colpire altri

familiari, pertanto, è qualcosa di cui tutti dovete essere a conoscenza.

A ____________ è stata diagnosticata la mucopolisaccaridosi di tipo 1 (MPS 1).

La mucopolisaccaridosi è una malattia grave, che può comportare gravi

complicanze a vari organi dell’organismo. La mucopolisaccaridosi è una patologia

ereditaria causata da una carenza dell’enzima alfa-L-iduronidasi. Trattandosi di

una patologia autosomica recessiva, la MPS 1 si manifesta soltanto quando un

individuo eredita due alleli mutati, uno da ogni genitore. Anche se entrambi i

genitori sono solo portatori di un allele mutato, per ogni figlio che procreano

c’è la possibilità che il figlio erediti due geni mutati e che quindi sia affetto dalla

mucopolisaccaridosi di tipo 1. Per questo motivo è molto importante sottoporre a

test clinici anche i familiari di un paziente con diagnosi di mucopolisaccaridosi.

Quando a una persona viene diagnosticata la mucopolisaccaridosi di tipo 1, è

possibile che anche i suoi fratelli e/o sorelle siano affetti dalla stessa patologia.

Per questo motivo è molto importante sottoporre a test di screening i familiari

di un paziente con diagnosi di mucopolisaccaridosi, anche se asintomatici. Vi

consigliamo di sottoporvi ai test per la mutazione della mucopolisaccaridosi di

tipo 1. Saremo felici di approfondire l’argomento con coloro che desiderano farlo.

Ci dispiace di dover condividere questa notizia, ma riteniamo sia importante che

siate a conoscenza della situazione, in modo da poter prendere una decisione

consapevole sulla vostra salute.

Con affetto

COME MI PREPARO ALLA DISCUSSIONE?

Approfondisci le informazioni sulla mucopolisaccaridosi, in modo da poter

rispondere a eventuali domande dei tuoi familiari o indirizzarli verso altre risorse.

Utilizza le tue esperienze e le informazioni apprese dal tuo medico e da altri.

Ricorda, la mucopolisaccaridosi varia da persona a persona, pertanto parla con

il tuo medico per ricevere consigli.

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PERCHÉ DISCUTERE DELLA MUCOPOLISACCARIDOSI DI TIPO 1

CON LA TUA FAMIGLIA?

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Comprendi l’effetto che la malattia potrebbe avere sulla tua famiglia

Per ciascun familiare che consulti, devi sapere cosa la

tua diagnosi potrebbe significare per lui o lei.

Poiché la mucopolisaccaridosi è ereditaria, è possibile

che alcuni dei tuoi familiari ne siano affetti.

Preparati a reazioni differenti.

Rispetta il desiderio di chi non desidera parlare

di alcuni argomenti. Alcuni parenti potrebbero

non sentirsi a proprio agio nel discutere della

mucopolisaccaridosi o di altre condizioni di salute.

Metti in chiaro che sarai disponibile a parlare quando

si sentiranno pronti e che per il momento rispetterai il

loro desiderio di non parlarne.

Spunti di conversazione

Ci sono molti modi per parlare della

mucopolisaccaridosi alla tua famiglia. Una volta

raccontata la tua storia, potresti elencare quali sono

i principali segni e sintomi che le persone potrebbero

manifestare.

Problemi di salute associati alla mucopolisaccaridosi:

• Lineamenti facciali grossolani

• Opacità corneale

• Ernie ricorrenti

• Bassa statura

• Tunnel carpale anche nell’infanzia

• Ricorrenti infezioni a livello di orecchio, naso, gola

COSA DEVO FARE SE LA MIA FAMIGLIA NON DESIDERA DISCUTERE DELLA

MUCOPOLISACCARIDOSI?

Alcuni familiari potrebbero non comprendere il motivo per cui è importante avere

informazioni sulla mucopolisaccaridosi.

Altri potrebbero essere nervosi all’idea di ricevere una diagnosi di

mucopolisaccaridosi. È normale provare ansia o disagio di fronte a cose che non

conosciamo. Cerca di coinvolgere i tuoi familiari, anche se esprimono riluttanza o

rifiuto iniziale.

Se non sono disposti a prendere le misure necessarie per acquisire più

informazioni su loro stessi, potrebbero essere disposti a farlo per i loro figli o per il

resto della loro famiglia.

Se i familiari fossero riluttanti a parlarne, rispetta la loro volontà. La negazione

può essere un modo con cui alcune persone affrontano le cose. Solo perché

qualcuno sembra non ascoltarti, non significa che non senta quello che

stai dicendo. Lascia loro tempo e spazio per riflettere su ciò che hai detto e

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PERCHÉ DISCUTERE DELLA MUCOPOLISACCARIDOSI DI TIPO 1

CON LA TUA FAMIGLIA?

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familiarizzare con l’idea della mucopolisaccaridosi.

Potresti renderti conto che alcuni familiari non sanno come risponderti al

momento, ma potrebbero desiderare discuterne in futuro. Se ciò accade, saranno

meglio preparati e in grado di rispondere se hanno già ascoltato alcuni dei

messaggi sulla malattia o sono stati indirizzati verso fonti di informazioni che

possono esplorare, nel frattempo, in privato.

Fai sapere loro di essere disponibile a parlare quando saranno pronti.

Cerca di capire che non è insolito che i familiari reagiscano alle notizie e le

gestiscano in modo diverso. Quando ciò accade, è molto importante cercare

il supporto di medici, psicologi, amici, altri familiari o altre persone affette dalla

mucopolisaccaridosi.

ONTE

PERCHÉ DISCUTERE DELLA MUCOPOLISACCARIDOSI DI TIPO 1

CON LA TUA FAMIGLIA?

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